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A review by elyxyz
Necropoli by Jordan L. Hawk
5.0
Questo quarto volume della serie non ha nulla da invidiare ai precedenti e mi ha tenuta incollata al lettore dall’inizio alla fine, sia per conoscere le rocambolesche (dis)avventure dei nostri eroi sia per scoprire qualcosa di più sul loro passato e su quello di chi li circonda.
La trama riprende poco dopo la fine del terzo libro e ne fa accenno con degli strascichi: Whyborne e Griffin convivono da circa un anno e Griffin sta venendo dolorosamente a patti col rifiuto della sua famiglia adottiva riguardo al suo orientamento sessuale e, ancor più, rispetto alla sua ‘peccaminosa’ relazione con Ival.
Malgrado i due stiano ancora trovando un equilibrio, il loro amore è sempre più forte e combatte possibili dubbi e paure. Le famiglie e i parenti saranno un tema ricorrente in questo volume, che inizia proprio durante le festività natalizie a casa di Whyborne, durante il cenone, fino a farci conoscere altri personaggi e disseminare piccoli accenni per il futuro.
Abbandonando l’America, i nostri eroi saranno costretti a correre in aiuto di Christine nel bel mezzo dell’Egitto, anche se Percival odia notoriamente viaggiare e i disagi connessi agli spostamenti.
Preparatevi a rispolverare con loro antichi manufatti, mummie e geroglifici, faraoni cattivi e vecchie maledizioni mai passate di moda, fra mostri semiumani e vendette.
Tra pericoli mortali, amici, nemici e traditori, non c’è tempo di annoiarsi e si rimane col fiato in gola in più di un’occasione, perché le scene adrenaliniche non mancano di certo.
Eppure la parte di azione è ben bilanciata da ottime introspezioni e ho amato tantissimo le minuziose descrizioni dei paesaggi egiziani, dai piccoli particolari alla maestosità delle piramidi, dal calore e dalla fastidiosa sabbia che trapela dalle pagine, fino a sembrare vera, per arrivare a Daisy, che mi ha strappato più di un sorriso (ma lascio a voi scoprire il perché).
Come ho detto poco sopra, il legame fra Ival e Griffin è sempre più forte e lo dimostrano in vari modi – dai piccoli gesti d’affetto al supporto incondizionato che si offrono, passando per delle piacevoli scene intime – ma questo volume è particolarmente dedicato a Christine, la loro preziosissima amica e confidente. Ci si ritrova ad ammirare il coraggio e la perseveranza di questa donna caparbia, che lotta per ciò in cui crede, in un mondo ancora più retrogrado e maschilista del nostro. È facile immedesimarsi in lei, anche se talvolta appare cocciuta e indelicata. In questo volume si impara a conoscere nuove sfumature di questo personaggio e mi sono affezionata a lei ancor di più, perché ha modo di crescere non solo a livello professionale ma soprattutto umano e sentimentale.
Di contro, in un paio di punti avrei voluto regalare qualche ceffone a Ival, anche se lo adoro con tutto il cuore. Il suo sottovalutare le implicazioni connesse al ‘giocare con la magia’ le ho trovate un po’ puerili, ma penso che Griffin abbia espresso per bene delle rimostranze che condivido.
Nel volume conosceremo nuovi personaggi importanti e altri, solo menzionati, che avranno importanza in futuro, ma non voglio rovinarvi la sorpresa perciò mi fermo qui.
Mi complimento sia con l’autrice per l’ottima trama sia per la piacevole traduzione nostrana, mentre lo consiglio per continuità agli amanti dell’horror sovrannaturale, del giallo e degli storici, perché è tutto questo e molto altro.
La trama riprende poco dopo la fine del terzo libro e ne fa accenno con degli strascichi: Whyborne e Griffin convivono da circa un anno e Griffin sta venendo dolorosamente a patti col rifiuto della sua famiglia adottiva riguardo al suo orientamento sessuale e, ancor più, rispetto alla sua ‘peccaminosa’ relazione con Ival.
Malgrado i due stiano ancora trovando un equilibrio, il loro amore è sempre più forte e combatte possibili dubbi e paure. Le famiglie e i parenti saranno un tema ricorrente in questo volume, che inizia proprio durante le festività natalizie a casa di Whyborne, durante il cenone, fino a farci conoscere altri personaggi e disseminare piccoli accenni per il futuro.
Abbandonando l’America, i nostri eroi saranno costretti a correre in aiuto di Christine nel bel mezzo dell’Egitto, anche se Percival odia notoriamente viaggiare e i disagi connessi agli spostamenti.
Preparatevi a rispolverare con loro antichi manufatti, mummie e geroglifici, faraoni cattivi e vecchie maledizioni mai passate di moda, fra mostri semiumani e vendette.
Tra pericoli mortali, amici, nemici e traditori, non c’è tempo di annoiarsi e si rimane col fiato in gola in più di un’occasione, perché le scene adrenaliniche non mancano di certo.
Eppure la parte di azione è ben bilanciata da ottime introspezioni e ho amato tantissimo le minuziose descrizioni dei paesaggi egiziani, dai piccoli particolari alla maestosità delle piramidi, dal calore e dalla fastidiosa sabbia che trapela dalle pagine, fino a sembrare vera, per arrivare a Daisy, che mi ha strappato più di un sorriso (ma lascio a voi scoprire il perché).
Come ho detto poco sopra, il legame fra Ival e Griffin è sempre più forte e lo dimostrano in vari modi – dai piccoli gesti d’affetto al supporto incondizionato che si offrono, passando per delle piacevoli scene intime – ma questo volume è particolarmente dedicato a Christine, la loro preziosissima amica e confidente. Ci si ritrova ad ammirare il coraggio e la perseveranza di questa donna caparbia, che lotta per ciò in cui crede, in un mondo ancora più retrogrado e maschilista del nostro. È facile immedesimarsi in lei, anche se talvolta appare cocciuta e indelicata. In questo volume si impara a conoscere nuove sfumature di questo personaggio e mi sono affezionata a lei ancor di più, perché ha modo di crescere non solo a livello professionale ma soprattutto umano e sentimentale.
Di contro, in un paio di punti avrei voluto regalare qualche ceffone a Ival, anche se lo adoro con tutto il cuore. Il suo sottovalutare le implicazioni connesse al ‘giocare con la magia’ le ho trovate un po’ puerili, ma penso che Griffin abbia espresso per bene delle rimostranze che condivido.
Nel volume conosceremo nuovi personaggi importanti e altri, solo menzionati, che avranno importanza in futuro, ma non voglio rovinarvi la sorpresa perciò mi fermo qui.
Mi complimento sia con l’autrice per l’ottima trama sia per la piacevole traduzione nostrana, mentre lo consiglio per continuità agli amanti dell’horror sovrannaturale, del giallo e degli storici, perché è tutto questo e molto altro.